Perché è importante oggi fare un percorso di questo tipo? Oggi, come abbiamo visto nel recente passato, spesso si è in campo senza consapevolezza, del ruolo, del proprio status fisico, della capacità di usare la parte sensoriale come guida alle reazioni del nostro corpo, in positivo o in negativo, non si riconosce una stanchezza da un affaticamento, spesso non si è connessi neanche all’esercizio che si sta compiendo in allenamento, tutto ciò abbassa le performance degli atleti, li rende molto più discontinui, spesso incapaci di raggiungere il loro massimo potenziale. Questi percorsi, atti a migliorare lo status e l’approccio psicofisico dell’atleta, essere connesso, consapevole, motivato, aggregato, per esprimere il meglio di se e delle proprie capacità, con un approccio al lavoro in allenamento, ed alla gara/partita, con la serenità che ne porta al massimo i benefici a livello di rendimento, autostima e coinvolgimento.